Dal momento in cui è stata istituita, oggi la Biblioteca Civica di Cosenza rappresenta una imponente e fervida istituzione di alto valore culturale, vocata a rappresentare validamente il panorama dell’istruzione e della ricerca.
Per i suoi trascorsi storici custodisce al suo interno un ricco e pregevolissimo patrimonio librario a stampa e manoscritto: fanno parte, infatti, della sua dotazione libraria, corali miniati del XVI –XVII secolo, testi manoscritti, autografi, carteggi privati assieme ad un gruppo di documenti pergamenacei, che si riferiscono al periodo che va dal Rinascimento all’Illuminismo.
Di grande valenza culturale è anche un cospicuo fondo di opere antiche e rare a stampa, provenienti in massima parte da diversi ordini religiosi della città e dei dintorni, che sono stati soppressi.
Tra essi figurano testi incunanbolistici tra cui un San Tommaso risalente alla prima tipografia veneziana, oltre ad un migliaio di edizioni del ‘500, in larga parte a stampa estera, così come è presente all’interno della biblioteca anche una raccolta imponente della produzione tipografica e straniera del Seicento.
Fanno parte dell’antico fondo librario della Civica di Cosenza anche una sezione di manoscritti costituiti in prevalenza da fondi monastici a cui si sono aggiunti nel tempo altri pezzi provenienti da donazioni privati.
Fra questi esiste un fondo diplomatico costituito da 54 pergamene, un insieme di bolle, atti privati, testamenti, costituzioni di date, censi ed altre, per lo più compresi tra gli anni 1291 – 1741, che costituiscono per lo studioso un unicum nel suo genere.
Il fondo liturgico ha pure una sua peculiarità bibliografica costituito com’è da trenta codici musicali membranacei del ‘500, molti dei quali adorni ed arricchiti da artistiche miniature fatte a mano.
Anche un nutrito gruppo di manoscritti filosofici del 1550, 1600 e 1700, contemplano il ricco patrimonio della Biblioteca Civica di Cosenza, dal contenuto eterogeneo delle materie trattate, che variano dalla medicina alla filosofia, con testi letterari che fotografano e fanno riferimento in primis alla memoria calabrese, ancora da indagare appieno.
Tra i fondi speciali detenuti dalla Civica, di fondamentale importanza è la sezione dedicata alla Calabria, ricca di libri, giornali e altri materiali riguardanti la storia, la cultura e la civiltà calabrese nelle sue diverse sfaccettature.
Essa contempla al suo interno molti fondi privati tra cui spiccano quelli del Salfi, del Muzzillo, del Conflenti, di De Chiara e tanti altri, che complessivamente ad altri libri ammontano a circa 250.000 volumi.
La collezione più pregiata è quella di Francesco Saverio Salfi, acquistata dal Ministero dei Beni Culturali alla morte dei suoi avi e consegnata gratuitamente alla Civica di Cosenza per contemplare nel tempo la memoria di questo illustre cosentino.
Essa comprende all’incirca 12.000 pezzi fra volumi, opuscoli, riviste e giornali, riguardanti prevalentemente letteratura, storia, arti, viaggi, teatro, collezioni di classici antichi e moderni, grandi enciclopedie e trattati generali, che rispecchiano in gran parte la levatura e la tangibilità del grande studioso.
Di grande pregio di questo fondo privato sono anche una cospicua presenza di edizioni del ‘500 e ‘600, che danno grande risalto alla cultura del periodo.
Anche il fondo Muzzillo, lasciato in eredità alla Civica dalla famiglia, rappresenta il fiore all’occhiello del patrimonio librario contemplato dalla Biblioteca. Esso rispecchia, come il precedente, la magnanimità dei donatori. Comprende oltre 5.000 volumi di letteratura, archeologia e storia dell’arte, con diverse edizioni di classici antichi e moderni, più diverse pubblicazioni periodiche e una ricca dotazione di opuscoli, molto dei quali di connotazione calabrese.
Il fondo De Chiara ereditato sin dal 1929, consta all’incirca di 2.500 esemplari tra i quali testi di letteratura italiana, di storia, di arte e di critica letteraria. Di grande prevalenza è anche una raccolta di opuscoli della critica dantesca, che fanno il punto sulla genialità dell’illustre letterato italiano.
Molto ricche sono le dotazioni librari dei fondi Guarasci e Muti, a cui si sono aggiunti di recente anche quelli di Rendano e Campagna, con molti libri e lettere autografe di pregio, che vanno ad aggiungersi alla dotazione libraria di questo istituto culturale.
Esisteva anche un tempo il fondo Zumbini con una dotazione di circa tremila libri fra volumi e opuscoli, andato in gran parte distrutto a causa delle incursioni aeree perpetuatesi a Cosenza, che hanno raso al suolo il luogo dove era ubicato il fondo.
Molto importante è anche il grande patrimonio giornalistico che la Biblioteca Civica detiene, unico in Italia e nel resto del Mezzogiorno. Comprende, infatti, riviste storiche ed edizioni uniche introvabili in altre emeroteche del mondo.
Per dare qualche idea comprende oltre 2.000 testate, fra riviste e giornali, che trattano vasti campi di applicazioni propedeutici come la storia, la letteratura, la filosofia, l’arte, le scienze dell’educazione, il teatro, il cinema, il diritto, l’economia e le scienze di informazione.
Si tratta, in definitiva, di una ben attrezzata emeroteca con compiti di informazione, aggiornamento e approfondimento nei maggiori campi dello scibile umano.
Ai fondi di ricerca e conservazione si affianca anche una dotazione libraria moderna di cultura generale di grande spessore bibliografico costantemente aggiornato, con una larga presenza di libri inerenti alle scienze umane e a quelle sociali.